L’avvicinarsi delle elezioni europee riporta l’attenzione sulla par condicio, con l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) che si prepara a monitorare attentamente il trattamento equo dei partiti politici nei programmi televisivi. In vista delle prossime elezioni europee in programma l’8 e 9 giugno 2024, le regole sulla par condicio presenteranno dei cambiamenti. Nella bozza approvata dal Consiglio dell’Agcom ci sono alcune novità come un nuovo meccanismo di valutazione delle presenze televisive delle forze politiche, non solo dal punto di vista ‘quantitativo’, ma anche ‘qualitativo’.
La normativa sulla par condicio si complica con distinzioni tra periodi elettorali e non, ma il rispetto dell’informazione rimane fondamentale. Tuttavia, con l’avvento dei social media e la frammentazione dell’informazione, regolare il tutto diventa difficile.
L’Agcom si trova ad affrontare nuove sfide in un contesto caratterizzato da mutamenti nel panorama politico e mediatico. Il tradizionale metodo di valutazione basato sul minutaggio per monitorare la presenza dei partiti politici è oggetto di contestazione, con possibili proposte di adottare criteri più qualitativi. C’è il timore che l’Agcom possa irrigidire le regole con nuovi obblighi quantitativi, complicando ulteriormente il panorama mediatico. Tali regole potrebbero diventare così complesse da essere difficili da seguire, con conseguenze imprevedibili in caso di cambiamenti repentini dell’audience televisiva.
Infine, si solleva la questione del “tempo notizia” e come bilanciare il tempo dedicato ai politici con il tempo dedicato alle notizie che riguardano loro indirettamente. Tutto ciò può portare a confusione e arbitrarietà nell’interpretazione delle regole, con possibili richiami da parte dell’Agcom.
L.G.
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