La storia del mostro di Firenze e delle sue vicissitudini giudiziarie è stata al centro del convegno organizzato dagli ordini degli avvocati di Larino e dei giornalisti del Molise nonché della Camera Penale Circondariale di Larino e tenutosi ieri, 16 febbraio, nella Sala Freda del Palazzo Ducale. Ospite centrale Roberto Taddeo, autore di una corposa trilogia che narra dell’inchiesta, per certi versi emblematica e che ha segnato uno spartiacque, sulla serie di omicidi avvenuti nelle campagne di Firenze tra gli anni 70 e 80: una vicenda di cronaca italiana passata alla storia, appunto, con la denominazione Mostro di Firenze. Aspetti storici, culturali e naturalmente processuali si sono intrecciati nella narrazione dell’ex avvocato che si è appassionato a questa e ad altri controversi casi giudiziari. Ma il convegno, moderato dall’avvocato (presidente della Camera Penale di Larino) Roberto D’Aloisio, è stato anche una importante occasione, oltre che formativa, di confronto – per certi versi non facile ma che deve tendere alla sinergia – tra il mondo dell’informazione e quello legale e giudiziario. Un confronto, in particolare, sul tema del giusto processo tra i diritti dell’imputato (significativo in questo senso il passaggio del processo penale dal rito inquisitorio a quello accusatorio) e il dovere di informazione, proprio dei cronisti. La discussione è stata animata dai contributi – qualificati – dei vari relatori a partire dalla Procuratrice Capo di Larino, Elvira Antonelliche è entrata nel merito – e nel metodo – del lavoro del Pm e sull’etica del dubbio che innerva l’azione penale.Al tavolo anche l’avvocato Michele Urbano, presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Larino, e ad intervenire sono stati altresì Cosimo Santimone, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise, e a seguire – a chiusura dell’evento – anche il presidente dell’Odg Vincenzo Cimino.Entrambi, con diverse sfumature, hanno sottolineato i problemi della categoria e le peculiarità del lavoro giornalistico nei casi di cronaca. In apertura dei lavori ha portato i suoi saluti il senatore (avvocato) Costanzo Della Porta che ha illustrato la strada che il Governo sta percorrendo sul tema della Giustizia con la Riforma Nordio. A seguire, si è discusso tra le altre cose di intercettazioni (e di divieto per i giornalisti di pubblicarne stralci contenuti nelle ordinanze), di separazione delle carriere per i magistrati, di divieto di ascolto dei colloqui tra indagato o imputato e il suo difensore e di tanto altro. È stato proprio il senatore di Fratelli d’Italia ha sottolineare – e a ringraziare per la sua presenza – la Procuratrice Antonelli in particolare dato il momento particolarmente complesso che la Procura di Larino, con le indagini in corso per due omicidi volontari (i casi di Santa Croce e Pozzo Dolce, ndr). “Forse non era mai accaduto nella nostra storia”. Da parte sua la dottoressa Antonelli ha evidenziato come dopo la pandemia si è assistito a un acuirsi della violenza. (rm)
grazie a primonumero per la pubblicazione