Combattere in ogni modo il fenomeno droga in Molise attraverso una sinergia di intenti tra l’Ordine dei Giornalisti del Molise e la Procura di Campobasso. Siglato una sorta di patto di ferro con i direttori delle testate giornalistiche molisane che nella sede nell’Odg hanno incontrato il procuratore Nicola D’Angelo.
Un faccia a faccia dal quale è emersa una triste realtà , il Molise non è più da tempo quell’isola felice di cui si è sempre parlato. Gli assuntori di sostanze stupefacenti sono aumentati in modo esponenziale e con loro tutte le conseguenze che in alcune circostanze riducono tante famiglie sul lastrico. Ma con il diffondersi del fenomeno droga, assuntori e spacciatori, aumenta anche la penetrazione delle mafie in regione che sono interessate al guadagno facile e uno dei modi più semplici è proprio lo spaccio di droga.  “C’è una guerra da combattere”, ha detto il procuratore D’Angelo.
Con lui erano presenti il Sostituto Procuratore, Giuliano Schioppi, il Dirigente della Squadra Mobile, Raffaele Iasi, il Comandante del Norm, Vincenzo Di Buduo e il Luogotenente Augusto Scoglio. «In Molise è impressionante il numero di assuntori di droga, a cominciare dagli iscritti al Serd, oltre 1300, tutti ex assuntori di sostanze pesanti» la denuncia di Nicola D’Angelo.
«Quasi ogni giorno in Molise si manifesta il dramma della droga. Negli ultimi 4/5 anni, i ragazzi che hanno iniziato a far uso di stupefacenti sono sempre più giovani. Il Molise non è più una terra vergine – ha detto ancora D’Angelo – infatti siamo tra le principali regioni d’Italia con il maggior numero di consumatori di sostanze oppiacee». Si tratta di una vera e propria piaga sociale della quale, però, non si ha la giusta percezione, proprio per questo il Procuratore di Campobasso ha chiesto l’aiuto dei giornalisti. «C’è una guerra in atto e voi dovete aiutarci – le parole di D’Angelo. Il fatto non è nuovo, il problema di oggi è la vastità del fenomeno che interessa troppi giovani e le loro famiglie perché si tratta di un vero e proprio disastro sociale che coinvolge tutti e che interessa, più che mai, le mafie delle regioni che ci circondano. In Molise, dati i numeri elevati dei consumatori, la criminalità si è infiltrata per fare soldi facili». Il Procuratore ha raccontato le scene a cui, quasi ogni giorno, è costretto ad assistere. «In Procura, purtroppo, arrivano solo gli aspetti negativi. Sono tante le mamme che ci chiedono di tenere in carcere i loro figli con la speranza che si lascino curare e per tenerli lontani dal mondo delle droghe. A livello di uso di maruijana e di spaccio di cocaina superiamo città importanti come Napoli. Un fenomeno – ha detto – che porta con se altra delinquenza come le rapine, le estorsioni, i piccoli furti. Anche se, non sempre, lo spacciatore si insedia in contesti poveri. Così come anche chi si droga. Purtroppo i ragazzi si annoiano facilmente e non tutti i genitori sono capaci di interpretare certi campanelli» ha spiegato Nicola D’Angelo.
Per cercare di contrastare il fenomeno delle tossicopidendenze saranno organizzati corsi nelle scuole con le forze dell’Ordine, l’Università , il mondo dell’informazione, gli psicologi e gli avvocati. Intanto, il capo della Mobile, durante la conferenza di ieri mattina, nella sede dell’Ordine dei Giornalisti, ha annunciato controlli a tappeto negli istituti scolastici, con l’ausilio dei cani antidroga. «Dobbiamo lavorare tutti insieme per garantire un futuro vero ai nostri giovani e sconfiggere il consumo, ormai esagerato, delle droghe». Un incontro molto importante, per l’Odg Molise erano presenti i vertici con il presidente Pina Petta, il vice Giovanni Cannarsa, il segretario Marcella Tamburello ed il tesoriere Alfonso Sticca. L’impegno di tutti i presenti è stato di studiare iniziative da porre in essere, vere campagne di sensibilizzazione per le scuole ma anche per le famiglie mettendo in evidenza tutti i rischi di circostanza. Direttori, Procura, forse dell’ordine e Odg Molise si rivedranno tra sei mesi per fare il punto della situazione. Una giornata di approfondimento sul tema droga molto importante, un momento di riflessione che il procuratore D’Angelo ha voluto scegliendo come primo interlocutore proprio l’ODG Molise.